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Pubblicato il 21 Novembre 2020 | Ultima modifica il 26 Settembre 2022

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Fa davvero male farsi la doccia con la febbre? Ecco tutta la verità

Se fa davvero male farsi la doccia con la febbre è una domanda che riecheggia un luogo comune da sfatare: quando si è colpiti da malanni stagionali, che si tratti di virus influenzali o parainfluenzali, spesso accompagnati da riniti, tosse, mal di gola e febbre, l’igiene personale non va affatto trascurata. È molto importante lavare le mani con una certa frequenza dato che, tra starnuti e colpi di tosse, i batteri e i virus si diffondono velocemente e le mani sono il primo veicolo di trasmissione. Inoltre, farsi un bagno tiepido o una doccia produce diversi effetti benefici. In primo luogo perché rilassa le tensioni e abbassa la temperatura: il contatto con l’acqua tiepida permette, infatti, lo scambio di calore e dà un sollievo temporaneo al corpo e alla pelle surriscaldata.

Farsi la doccia con la febbre: fa davvero così male?

In seconda battuta, una doccia tiepida permette al corpo di reidratarsi: una delle conseguenze degli stati influenzali è proprio la disidratazione, provocata dall’innalzamento della temperatura corporea. È consigliabile, quindi, bere molto durante il giorno, in modo da alleviare la sensazione di spossatezza e indolenzimento dei muscoli, lenire il mal di testa e ammorbidire le mucose di gola e trachea, normalmente arrossate. Se a ciò aggiungiamo degli impacchi freddi sul capo e sugli arti, andremo a compensare la febbre e a calmare il malessere.

Ma attenzione: è da evitare docce eccessivamente fredde o calde, poiché un drastico sbalzo di temperatura causerebbe uno shock termico con possibili conseguenze a livello cardio-circolatorio, dai brividi alla spossatezza. Il bagno o la doccia, per decongestionare i tessuti infiammati, devono essere tiepidi, indicativamente intorno ai 40° C. Fisiologicamente, infatti, l’acqua calda e il vapore acqueo contribuiscono a rilassare la muscolatura, dilatando i vasi sanguigni e regolarizzando la temperatura corporea. Durante la doccia poi, avviene che il vapore acqueo inalato riesce a raggiungere le mucose delle vie aeree, le idrata e riduce i sintomi dell’irritazione, decongestionanadole.

Non fa quindi davvero male farsi la doccia con la febbre, anzi! Doccia tiepida o bagno possono accelerare il processo di recupero di energia e costituire un momento di piacevole relax.

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Doccia e febbre, le leggende metropolitane

Una delle tante leggende che circolano sull’insorgenza della febbre (specie correlata all’influenza) è quella che la mette in relazione all’uscire dalla doccia con i capelli bagnati o stare in mezzo alle correnti d’aria. Niente di tutto ciò: in generale, la febbre da influenza si prende solamente per essere entrati in contatto con un virus.

Vero però è che, se ci esponiamo a sbalzi di temperatura repentini, agevoliamo l’attacco di virus e batteri sempre presenti nell’aria, dato che sottoponiamo mettiamo a dura prova le difese immunitarie delle nostre vie aeree. Naso, gola, trachea, bronchi e polmoni sono infatti ben protetti dai microrganismi esterni, grazie alla presenza di muco vischioso e ciglia oscillanti sulle cellule delle mucose respiratorie. Quando batteri e virus penetrano attraverso la respirazione, vengono intrappolati nel muco superficiale e sospinti fuori attraverso il moto delle cellule muco-ciliari.

Un colpo di freddo o un forte sbalzo di temperatura compromettono il corretto funzionamento dell’apparato di difesa delle vie aeree, consentendo ai microbi patogeni di installarsi.

Altro mito da sfatare è che lavarsi quando si ha la febbre porti a un aggravamento dei sintomi e causi mal di testa: come si diceva prima, se la temperatura dell’acqua è di poco superiore a quella corporea, quindi intorno ai 40° C, l’effetto che si ottiene è l’esatto contrario, ossia sfebbramento per qualche ora e rilassamento generale. È opportuno, però, che l’ambiente circostante sia adeguatamente riscaldato.

Un’ultima affermazione comune legata alla febbre sostiene che quando si ha febbre alta che dura per oltre un paio di giorni, occorre prendere l’antibiotico. Anche questa associazione febbre –antibiotico va smentita: l’antibiotico è efficace contro i batteri e non contro i virus: raffreddore e influenza, che tipicamente causano febbre durante la stagione invernale, sono invece causati da virus, contro i quali l’antibiotico è inadeguato.

Prevenzione e febbre nel periodo influenzale

Le evidenze che convalidano la correttezza del binomio doccia e febbre sono utili quando la sintomatologia influenzale si è già instaurata. Ma cosa possiamo fare prima, per prevenire la febbre e le sue complicazioni?

Per avere un sistema immunitario forte e resistente dobbiamo permettere all’organismo di recuperare le energie spese e, inoltre, non abusare delle risorse di cui dispone. Ecco qualche consiglio:

  • seguire una dieta equilibrata, che comprenda alimenti freschi, di stagione e ricchi di vitamine e oligoelementi;
  • bere spesso durante il giorno per assicurare una corretta idratazione delle mucose e per eliminare le tossine accumulate;
  • assumere fermenti lattici probiotici per favorire la buona funzionalità del microbiota intestinale e prevenire le malattie influenzali, dato che nell’intestino risiede la nostra prima barriera contro batteri e virus;
  • avere sempre cura di lavarsi bene le mani e tenere la casa pulita e aerata; un ambiente chiuso, dove ristagna la polvere e circola poca aria fresca è un terreno favorevole ai microbi, influenzali e no;
  • non riscaldare eccessivamente gli ambienti, mantenere un giusto grado di umidità (ricorrendo anche a umidificatori a freddo, a cui si possono aggiungere essenze aromatiche e balsamiche);
  • evitare gli sbalzi di temperatura;
  • riposare un numero di ore sufficiente: il sonno è un’ottima strategia per rinforzare le difese immunitarie, tanto che dormire dalle 4 alle 5 ore diminuirebbe del 70% le cellule immunitarie naturali.

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