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Pubblicato il 11 Gennaio 2019 | Ultima modifica il 2 Novembre 2020

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Disturbi respiratori del sonno? I rimedi efficaci alle apnee notturne

Una transitoria ma ripetuta interruzione del respiro durante il sonno, è questa la definizione delle apnee notturne. Il ripetersi di questi episodi è il segno della presenza di una sindrome nota come OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) che comporta prima di tutto i disturbi respiratori del sonno con ripercussioni sulla qualità della vita, e un aumentato rischio cardiovascolare.

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L’OSAS è oggi riconosciuta come una delle cause più frequenti di eccessiva sonnolenza diurna e quindi come causa o fattore di rischio per incidenti stradali e lavorativi. Dal punto di vista clinico, le conseguenze riguardano il rischio di aumento della pressione arteriosa, di ictus, fibrillazione atriale e, nei casi più gravi, di infarto. La gravità è proporzionale alla frequenza e alla durata delle apnee stesse. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare le apnee notturne sono un disturbo piuttosto diffuso, se pur sottovalutato. Nei Paesi sviluppati i dati indicano che l’OSAS interessa tra il 3 -7% degli uomini di mezza età e il 2 – 5% delle donne. Sono più esposte le persone obese e in sovrappeso, con una circonferenza del collo elevata e che presentano anomalie fisiche a livello del naso o della gola.

Tecnicamente si parla di disturbi respiratori del sonno o apnea notturna quando il respiro si interrompe per almeno 10 secondi. Quando la compressione delle vie respiratorie superiori è parziale, si parla di ipopnea. L’apnea notturna provoca uno scarso afflusso di ossigeno nel sangue e micro-risvegli ripetuti, causa della stanchezza al risveglio e del disagio avvertito poi durante il giorno. Il brusco risveglio che segue un disturbo respiratorio del sonno è una misura di “emergenza” messa in atto dall’organismo per poter riprendere una respirazione normale.

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Come diagnosticare le apnee notturne

La maggior parte delle persone non è consapevole di avere piccoli disturbi respiratori del sonno o apnee, ma esistono alcuni sintomi da non sottovalutare. Il russamento è in sé innocuo; il russamento patologico è invece forte, irregolare e incerto e, se protratto per oltre sei mesi ogni notte, può destare sospetti.

A volte i disturbi respiratori del sonno sono riscontrati dal partner, il quale osserva pause respiratorie e una successiva ripresa rumorosa del respiro. Chi soffre di apnee notturne manifesta conseguenze durante il giorno: sonnolenza, difficoltà di concentrazione e memoria, con il rischio di calo della vigilanza.

Esistono dei questionari di screening per valutazioni preliminari e classificazione dei disturbi respiratorio del sonno ma l’esame di riferimento per la diagnosi di OSAS è la polisonnografia, praticata da centri specializzati in medicina del sonno.

Come si curano le apnee ostruttive

La terapia per i casi più gravi è di tipo meccanico, la CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) e prevede l’uso di una mascherina che, immettendo un flusso di aria compressa continuo nelle vie respiratorie, mantiene la ventilazione durante la notte e fa in modo che la respirazione sia regolare.

Circa un quarto dei casi di disturbi respiratori del sonno è legato alla posizione “a pancia in su” assunta durante il sonno. In questi casi è utile la terapia posizionale. Consiste nell’indurre la persona ad assumere posizioni diverse da quella supina. Si tratta di un rimedio adatto nei casi di OSAS di grado lieve o moderato. Gli stratagemmi per portare la persona a dormire nella posizione migliore vanno dal posizionamento di un cuscino lateralmente sulla propria schiena, all’applicazione di una “tasca” cucita sul pigiama, nella zona tra le scapole, dove inserire una pallina da tennis. Il tutto affinché la posizione supina diventi fonte di fastidio durante il sonno e sia quindi “inconsciamente” evitata. In commercio esistono tuttavia anche cuscini specifici che inducono a evitare la posizione supina.

Per quanto riguarda l’alimentazione, per prevenire le apnee ostruttive si consiglia di evitare pasti molto abbondanti prima di andare a dormire, bere alcolici e fumare. Preferire cibi poco grassi con cotture che facilitano la digestione, in luogo di fritti, grassi, piatti elaborati o molto ricchi di fibre. Anche i farmaci miorilassanti (sedativi, ipnotici, oppiacei), la deprivazione del sonno e la riduzione della pervietà nasale, a causa di congestione o difetti anatomici, possono contribuire ad accentuare l’OSAS. Tra i rimedi naturali l’uso dei cerotti nasali, che dovrebbero aumentare il flusso d’aria attraverso le narici. E l’uso di oli essenziali da disperdere nell’ambiente allo scopo di contribuire a sfiammare le mucose delle vie aeree, con un possibile effetto sull’intensità del russamento e sui disturbi respiratori del sonno. 

Fonti:
– Ministero sella Salute: http://www.salute.gov.it/portale/home.html
– European Respiratory Society: https://www.ersnet.org/
– Istituto Auxologico: https://www.auxologico.it/

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