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Pubblicato il 18 Giugno 2021 | Ultima modifica il 4 Agosto 2021

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Disbiosi intestinale: il ruolo dei fermenti lattici

Alitosi, tensione dolorosa addominale, meteorismo, stipsi e diarrea sono solo alcuni tra i sintomi con cui si manifesta la disbiosi intestinale. Questa espressione è generalmente usata per indicare un’alterazione dell’equilibrio della flora batterica fisiologica intestinale a favore di specie patogene e nocive alla salute. Quali sono i migliori rimedi contro la disbiosi intestinale?

Le cause della disbiosi intestinale sono solitamente legate allo stile di vita, come ad esempio una dieta malsana, stress, assenza di attività fisica, uso di certi farmaci (es antibiotici, lassativi). 

I rimedi per correggere la disbiosi intestinale si basano dunque su opportune modificazioni dello stile di vita e sull’assunzione di fermenti lattici che ricolonizzano il loro ambiente naturale.

Lactoflorene fermenti lattici

Fermenti lattici per disbiosi intestinale: quali assumere

La “terapia con i batteri” basata sull’assunzione di fermenti lattici unitamente al cambiamento delle abitudini alimentari è tra le prime misure da adottare in caso di un’alterazione dell’equilibrio della flora batterica dell’intestino. 

L’espressione “fermento lattico” indica una specie batterica dotata di attività enzimatica di fermentazione nei riguardi del latte di cui usa la componente zuccherina (il lattosio) per nutrirsi, crescere e moltiplicarsi, producendo allo stesso tempo acido lattico ed altre sostanze utili all’organismo. I fermenti lattici si trovano comunemente in prodotti alimentari come latte e formaggio e vengono usati per produrre bevande o cibi fermentati (es: yogurt, formaggi fermentati, latticello). 

Due sono le principali famiglie di fermenti lattici più funzionali al benessere dell’intestino: Lactobacillus e Bifidobacterium. Più in specifico ricordiamo:

  • Lactobacillus acidophilus che, oltre a favorire il ripristino dell’equilibrio intestinale, migliora l’assimilazione dei nutrienti. In vitro, il Lactobacillus acidophilus mostra attività contro numerose specie batteriche dannose per l’organismo, come Pseudomonas aeruginosa, Pseudomonas fluorescens, Proteus vulgaris, Serratia  marcescens e Staphylococcus aureus. L’effetto terapeutico e riequilibrante di Lactobacillus acidophilus è dovuto alla presenza di due sostanze, l’acidofillina e la lactocidina, dall’azione antagonista (antibiotica) verso specie microbiche nocive per la salute;
  • Lactobacillus bulgaricus, una specie batterica che produce ben tre sostanze ad azione antibiotica che hanno dimostrato attività antimicrobica nei confronti di 15 specie batteriche differenti; 
  • Lactobacillus rhamnosus, batterio che favorisce la produzione di acido lattico nell’intestino e quindi rende l’ambiente inospitale per i batteri patogeni, ma molto accogliente per i lattobacilli;
  • Lactobacillus casei, raccomandato per prevenire la diarrea causata dagli antibiotici ma anche contro stitichezza, meteorismo e disturbi gastrointestinali;
  • Bifidobacterium bifidum, specie che favorisce l’assorbimento delle vitamine B e del calcio.

In particolare, alcuni studi scientifici mettono in luce l’efficacia di una combinazione di Lactobacillus acidophilus DDS®1 e Bifidobacterium animalis ssp lactis UABla-12 nella colonizzazione sia dell’intestino tenue che del crasso: un aspetto importante ai fini del trattamento delle disbiosi acute.

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Rimedi disbiosi intestinale da seguire nel tempo

Le cause della disbiosi intestinale sono varie e sono correlate genericamente a uno stile di vita scorretto in molte delle sue parti: dai cibi che ingeriamo, ai ritmi che scandiscono i momenti della nostra quotidianità. 

Una dieta poco equilibrata, caratterizzata dall’assunzione di alimenti ricorrenti e dalla rapidità con cui sono assunti è dannosa per l’intestino e impedisce all’organismo di ottenere il giusto apporto calorico e nutritivo. 

Ciò vuol dire che più che una dieta la soluzione da adottare per tenere sotto controllo la disbiosi intestinale nel tempo è ripensare totalmente al proprio stile di vita alimentare, introducendo nutrienti che ne ripristino la diversità ed evitando cibi che rischiano di alterarne l’equilibrio. 

Tra i cibi da eliminare per mantenere il benessere intestinale oltre che dell’intero organismo ci sono gli alcolici e i superalcolici, le bevande gassate o zuccherate, gli alimenti altamente zuccherati, gli insaccati e carne eccessivamente lavorata, i cibi industriali, processati, inscatolati e preconfezionati. 

Per un corretto ripristino della flora batterica intestinale, oltre a scegliere un regime alimentare specifico, è molto importante tenere sotto controllo lo stress, alternare regolarmente il ritmo sonno-veglia, aiutare a riassestare l’equilibrio intestinale con l’introduzione di fermenti lattici, praticare attività fisica aerobica e chiedere sempre il parere del medico prima di sottoporsi a terapie antibiotiche non sempre necessarie.

Curare la disbiosi: oltre i fermenti lattici

Oltre che attraverso l’assunzione di yogurt e specifici prodotti caseari, i fermenti lattici possono essere assunti mediante una vera terapia a base di integratori. La somministrazione di fermenti lattici vivi per un periodo protratto può risolvere brillantemente l’intero quadro clinico legato a flatulenza, borborigmi, meteorismo e dolori addominali, tipico di una disbiosi intestinale incombente, con totale risoluzione della sintomatologia e regolarizzazione delle scariche giornaliere. 

Affinché l’integrazione di fermenti lattici sia efficace, è necessario assumerli a stomaco vuoto. Inoltre, i migliori integratori a base di fermenti lattici sono quelli che possiedono specifiche proprietà di resistenza alla barriera gastrica: per definire queste particolari specie di batteri si utilizza il termine probiotici. Ciò consente di resistere all’attacco degli acidi dello stomaco e arrivare vivi nell’intestino.

Anche la carica di fermenti lattici da assumere è importante: almeno 1 miliardo di cellule vive per ceppo al giorno. Tale numerosità, unitamente alla caratteristica di resistenza, consente ai fermenti lattici di superare in buona parte la barriera acida dello stomaco e di poter quindi colonizzare l’intero tratto digerente. 

Rimedi Disbiosi intestinale: come assumere i fermenti lattici

I fermenti lattici devono essere assunti vivi e in forma biochimicamente attiva. Per questo, la tecnica migliore di preparazione e supplementazione è la liofilizzazione. Nei preparati liofilizzati i fermenti lattici si trovano in stasi metabolica e la validità è notevolmente superiore a quella dei preparati con colture in mezzo liquido o essiccato. 

Quanto alla durata di assunzione degli integratori a base di fermenti lattici, questa dipende dalle indicazioni cliniche. Ad esempio in caso di terapia con antibiotici o diarrea è consigliabile assumerli fino alla scomparsa dei sintomi e proseguire dopo la fine della terapia specifica, per almeno una settimana. In condizioni di stipsi, meteorismo, alitosi o intestino irritabile, sono consigliabili cicli prolungati di almeno tre settimane, da ripetere nel corso dell’anno. In ogni caso, non esiste il problema del sovradosaggio perché la quantità di fermenti lattici introdotta per correggere una carenza è comunque molto inferiore alla quantità che normalmente è presente nell’intestino sano.

Fonti:

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