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Pubblicato il 29 Maggio 2020 | Ultima modifica il 30 Giugno 2020

Intestino

Pulire e regolarizzare l’intestino con i fermenti lattici: una guida

Uno dei fondamenti della nostra salute è certamente un intestino sano, in equilibrio, regolare. I fermenti lattici vivi ad azione probiotica favoriscono l’equilibrio della della flora batterica intestinale; sono un ottimo alleato per favorire la regolarità e le funzioni intestinali, e più in generale, il benessere dell’organismo.

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Fermenti lattici vivi ad azione probiotica per pulire l’intestino: che cosa sono?

L’assunzione di dei fermenti lattici per “pulire” l’intestino si basa su alcune proprietà di questi batteri. La crescente quantità di evidenze scientifiche progressivamente accumulate nell’ultimo decennio ha dimostrato il ruolo centrale della flora batterica intestinale nel mantenimento della salute e del benessere dell’individuo. La regolare integrazione della dieta con fermenti lattici vivi ad azione probiotica favorisce l’equilibrio intestinale e aiuta a migliorare le condizioni di disbiosi intestinale.

Per queste ragioni, più che di impiego dei fermenti lattici per “pulire” l’intestino occorrerebbe parlare del loro impiego nel mantenimento dell’equilibrio del microbiota.

Con il termine fermenti lattici vivi ad azione probiotica si è soliti indicare determinati ceppi batterici in grado di fermentare gli zuccheri ad acido lattico per nutrirsi, crescere e moltiplicarsi, e producendo allo stesso tempo acido lattico e altre sostanze utili all’organismo. Sebbene i batteri in grado di metabolizzare il lattosio siano molti, quelli in grado di agire a beneficio della salute dell’uomo sono pochi e sono più comunemente definiti fermenti lattici vivi ad azione probiotica o probiotici.

L’attività di questa tipologia specifica di batteri rende meglio l’idea di come i fermenti lattici possano essere utilizzati per “pulire” l’intestino.

Più in dettaglio, il termine probiotici, di origine greca pro-bios (a favore della vita), si riferisce a microrganismi in grado di produrre effetti favorevoli per la salute mediante un’azione riequilibrante a livello della flora intestinale. Nel 1989 Fuller definisce probiotico “un integratore alimentare a base di microrganismi vivi e vitali che produce effetti favorevoli sull’organismo animale, migliorandone l’equilibrio microbico intestinale”.

Dalle origini ad oggi

L’evidenza che l’assunzione orale di fermenti lattici potesse avere un effetto positivo sulla salute e sul benessere dell’organismo fu introdotta circa cento anni fa da Elias Metchnikoff, microbiologo russo pioniere delle ricerche sul sistema immunitario e premio Nobel in Medicina nel 1908 per gli studi sulla fagocitosi. Egli attribuì la straordinaria longevità dei pastori della regione caucasica, al consumo di latte fermentato, attivo grazie e soprattutto all’azione di due microrganismi chiamati Lactobacillus bulgaricuse e Streptococcus thermophilus.

In quegli stessi anni, 1906, la società francese Le Fermente immise sul mercato un latte fermentato, denominato Lactobacilline, prodotto con i ceppi batterici selezionati dallo stesso Elias Metchnikoff. Qualche anno dopo, nel 1925, fu introdotto per la prima volta il termine youghourt nel dizionario Petit Larousse. È così che il mondo scientifico scopriva l’uso di microrganismi vantaggiosi per la salute umana e di una tipologia di prodotti responsabili di una serie di azioni favorevoli sull’intestino che ha anticipato l’era dei probiotici, prebiotici e più in generale di quegli alimenti definiti funzionali.

Negli anni sessanta il concetto di probiotico viene posto in antitesi con quello di antibiotico (anti-bios, contro la vita); il primo previene l’infezione batterica arricchendo la microflora intestinale di microrganismi capaci di contrastare la crescita dei batteri patogeni, mentre il secondo distrugge i batteri responsabili di processi infettivi. Tuttavia, gli antibiotici sono in grado di eliminare anche i batteri buoni, tra cui anche i probiotici. È questo il motivo per cui la somministrazione di antibiotico, lascia l’intestino esposto allo sviluppo di patogeni. Perciò, dopo la somministrazione di antibiotici è consigliabile assumere fermenti lattici ad azione probiotica per ricostruire la flora fisiologica protettiva che è stata distrutta dall’antibiotico.

A partire dagli anni novanta, l’Unione Europea ha finanziato diversi laboratori con il compito di saggiare il ruolo e l’efficacia dei ceppi batterici in modo da definire linee guida che assicurino la tutela dei consumatori.

I batteri lattici principalmente utilizzati a scopo di salute sono rappresentati dalle seguenti specie: Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus casei, Lactobacillus lactis, Lactobacillus bulgaricus, Streptococcus thermophilus, Bifido bacterium bifidum. I primi tre sono principalmente impiegati per latti fermentati acido-alcolici, gli ultimi due per i latti fermentati probiotici. Ciò vuol dire che non bisogna confondere i comuni yogurt con i probiotici, perché alla base della produzione sono utilizzati ceppi batterici differenti.

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I fermenti lattici vivi ad azione probiotica e l’intestino

I fermenti lattici ad azione probiotica equilibrano la flora batterica intestinale, e un intestino in equilibrio influenza positivamente il benessere dell’organismo. Poiché sono in grado di resistere all’azione del succo gastrico e della secrezione biliare, i fermenti lattici vivi ad azione probiotica svolgono la funzione di colonizzare l’intestino, dove aderiscono alle cellule epiteliali, impedendo la proliferazione di ceppi batterici patogeni, con il risultato di contribuire a una flora batterica intestinale in equilibrio.

Tra i disordini intestinali causati da una flora batterica alterata o disbiosi, ricordiamo la stipsi,  disturbo nella frequenza di evacuazione delle feci.

È di comune opinione che l’intestino è regolare quando la frequenza di evacuazione è di una volta al giorno. In realtà, non è del tutto corretta perché i movimenti intestinali quotidiani possono variare (da 1 a 3) in funzione di ciò che si mangia. Ad esempio, se l’alimentazione è più proteica e i vegetali sono scarsi, l’evacuazione può avvenire anche dopo le 24 ore dall’assunzione del pasto; se invece la dieta è tendenzialmente vegana, l’evacuazione può avvenire anche due volte nell’arco di una giornata. In generale, una frequenza di evacuazione di una volta ogni due giorni è considerata fisiologica. Al di fuori di questa periodicità, si può parlare d’intestino pigro.

La stipsi è un disturbo da non sottovalutare, poiché l’eccessivo tempo di permanenza delle feci nel tratto intestinale può provocare danni anche seri alla funzione intestinale ma soprattutto alla salute generale (esempio l’artrite; la cefalea; l’affaticamento; le affezioni cutanee; l’alitosi; le turbe dell’umore e la depressione; le emorroidi e le varici; l’ernia; l’insonnia; la sindrome da malassorbimento; il sovrappeso etc).

Alte condizioni che si accompagnano alla stitichezza sonouna produzione eccessiva di gas, spasmi e gonfiore addominale tutti sintomi che rappresentano molto spesso il campanello d’allarme di condizioni legate una dieta squilibrata e a uno stress quotidiano eccessivo.

Quando non sono presenti specifiche patologie, è consigliabile l’assunzione di fermenti lattici vivi ad azione probiotica che favoriscono l’equilibrio intestinale e regolarizzare l’intestino.

L’importante ruolo dei fermenti lattici nel regolarizzare l’intestino e nel mantenimento della flora batterica in equilibrio è ormai noto. D’altra parte, l’intestino è molto più che un semplice apparato. Non a caso è chiamato anche secondo cervello, perché svolge molte funzioni di controllo che sono in grado di influenzare il nostro benessere.

Uno stato di disbiosi può determinare l’insorgenza di disturbi ai vari apparati del nostro organismo. È importante mantenere, quindi, il nostro intestino in uno stato di eubiosi (di equilibrio fisiologico) grazie anche all’assunzione di fermenti lattici vivi ad azione probiotica.

Si consiglia l’assunzione dii fermenti lattici vivi ad azione probiotica o probiotici preferibilmente a stomaco vuoto. La durata di assunzione dipende dalle indicazioni. In generale in caso di terapia con antibiotici, diarrea, infezioni vaginali da Candida, è consigliabile assumerli fino alla scomparsa dei sintomi e proseguire dopo la fine della terapia specifica, per almeno una settimana. Invece, in caso di stipsi, meteorismo, alitosi o intestino irritabile, sono consigliabili cicli prolungati di almeno tre settimane, da ripetere più volte nel corso dell’anno. Non esiste il problema del sovradosaggio perché la quantità di probiotici introdotta per correggere un’eventuale carenza è comunque molto inferiore rispetto a quella che è normalmente presente nell’intestino sano.

È bene infine ricordare che alla base di un corretto funzionamento dell’intestino vi è sicuramente una dieta sana ed equilibrata, ricca di fibre, povera di grassi di origini animali abbinata ad una regolare attività fisica.

Fonti

  • Natasha Trenev: Probiotici – 2001, Tecniche nuove, Milano
  • Henri Chenot: Il codice segreto della salute – 2005, Sperling & Kupfer editori, Milano
  • Bernard Jensen: Intestino libero – 2002, Macro edizioni Diegaro, Cesena (FC)
  • Bottaccioli, A. Carosella: La saggezza del secondo cervello – 2007, Tecniche Nuove, Milano
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