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Pubblicato il 16 Novembre 2018 | Ultima modifica il 5 Dicembre 2019

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La giusta cura per la sindrome di Ménière parte dall’alimentazione

La sindrome di Ménière è una patologia che colpisce l’orecchio interno, o labirinto, manifestandosi attraverso ipoacusia neurosensoriale, vertigini e acufeni. La cura della sindrome di Ménière è finalizzata al controllo dei sintomi per migliorare la qualità della vita dei malati. Un efficace aiuto può arrivare dall’alimentazione.

Sintomi della sindrome di Ménière

L’orecchio interno è formato:

  • dall’organo dell’udito o coclea (chiocciola)
  • dall’organo dell’equilibrio o apparato vestibolare costituito da canali semicircolari (labirinto).

All’interno della coclea e del labirinto è contenuto un liquido, l’endolinfa, che permette la trasmissione del segnale nervoso fondamentale per la percezione uditiva e per l’equilibrio. Con la sindrome di Ménière si ha un’alterazione chimica dell’endolinfa che aumenta il suo volume e si accumula all’interno delle strutture che la contengono. In questo modo si crea una pressione eccessiva del liquido che dilata i canali in cui è contenuta. Questi cambiamenti alterano il segnale nervoso tra orecchio e cervello.

Ne consegue:

  • vertigini
  • mancanza di equilibrio
  • percezione di fischi o rumori (acufeni)
  • perdita dell’udito

Non si conosce un’esatta causa della sindrome di Ménière ma si sospetta che una predisposizione genetica, le infezioni virali o alterazioni del sistema immunitario possano incidere sulla sua insorgenza.

Inizialmente i sintomi della malattia appaiono in maniera acuta e improvvisa sono transitori ed episodici. Col passare del tempo alcuni sintomi possono diventare persistenti inoltre, il susseguirsi di accumuli di endolinfa all’interno di labirinto e coclea, nel corso degli anni, peggiora gradualmente la percezione uditiva. Nei casi più gravi può portare fino a un danno irreversibile delle strutture uditive e alla sordità completa dell’orecchio colpito.

 

Cura della sindrome di Ménière 

Non esiste una terapia che curi in maniera definitiva la sindrome, il trattamento è, in generale, mirato al miglioramento dei sintomi. È possibile intervenire attraverso:

  • farmaci antiemetici e antistaminici che agiscono su nausea e vomito
  • diuretici che possono aiutare a diminuire la pressione all’interno dell’apparato vestibolare
  • interventi chiururgici per drenare il liquido in eccesso che comprime il labirinto
  • ablazione vestibolare chimica (gentamicina)
  • sostenendo un regime alimentare corretta

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La dieta per la sindrome di Ménière

Quando la sindrome di Ménière si manifesta, è molto importante nutrirsi in modo corretto poiché una giusta dieta può contribuire a ripristinare, sia il volume sia la giusta composizione chimica dell’endolinfa. Inoltre, è bene che la concentrazione di sodio, cloro ed altri elettroliti non subiscano variazioni. È possibile che l’abbondanza di sodio contenuto negli alimenti assunti dal paziente, possa causare un eccessivo aumento del fluido interno all’orecchio, causando gli squilibri sopra citati. Per questo motivo è necessario seguire una dieta iposodica, ossia evitare l’utilizzo di cibi contenenti sodio. Diminuire o evitare il consumo di sale (essendo il sodio un componente del comune sale da cucina) e il glutammato monosodico, un additivo alimentare molto usato per insaporire i prodotti. Per questo motivo è bene limitare l’assunzione di:

  • cibi particolarmente salati (non aggiungere sale alle preparazioni)
  • cibi molto elaborati e conservati
  • formaggi stagionati
  • carni conservate e insaccati
  • salumi
  • dadi da brodo
  • cibi in scatola
  • sughi e salse
  • fast food: hamburger, hot dog, patate fritte
  • snack: patatine in busta, pop corn salati, arachidi ecc.

Sono da evitare anche gli zuccheri che sembrano essere in grado di modificare la composizione dell’endolinfa. Evitare il consumo di alimenti come dolci, gelati e bevande zuccherate.
Per evitare il peggioramento dei sintomi è consigliabile ridurre anche le dosi di cibi nervini come:

  • alcool
  • caffè
  • cola
  • energy drink
  • cacao e cioccolato

È necessario prestare attenzione anche all’assunzione di alcuni farmaci come ibuprofene, naprosene, acido acetilsalicilico, limitandone l’utilizzo solo in caso di estrema necessità.

Ricordarsi che nutrirsi in modo corretto è fondamentale per contenere la sindrome di Ménière (per la quale non esiste una vera e propria cura), pertanto la dieta deve essere costituita da cibi freschi e sani in modo da ridurre frequenza ed intensità degli episodi.

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